Globalizzazione colpevole
Stiamo assistendo a un esodo non solo di persone ma di popoli che stanno invadendo l'Europa incapace di fronteggiare adeguatamente questo fenomeno epocale. Per ora centinaia di migliaia e, fra non molto, milioni di migranti in cerca di luoghi lontani dalla guerra e dalla miseria dove poter vivere in pace e con dignità, evidenziano come questo problema sia il frutto amaro della globalizzazione. Una colpevolezza dovuta agli Stati e ai Governi di gran parte del mondo che non hanno saputo prevenire situazioni di disagio e di forti conflitti interni, per la mancanza di adeguate e lungimiranti politiche economiche e sociali unitarie.
Così come accade all'Unione europea che ha come unico collante la moneta unica. E, francamente, l'aspetto finanziario è totalmente irrilevante per riuscire a superare situazioni difficili come quelle che stiamo vivendo e che ci creeranno enormi problemi sia sul piano della convivenza civile che della rappresentanza etnica se non si troveranno soluzioni adeguate che oggi non s'intravedono nemmeno all'orizzonte. Infatti è noto ai più che l'arrivo di milioni di persone stravolgeranno il nostro sistema di vita considerato che, in poco meno di una decina di anni, si contrapporrà all'invecchiamento della popolazione europea la nuova linfa dei popoli migratori sia per la giovane età anagrafica sia il conseguente incremento demografico che consentirà di prevalere anche numericamente alla popolazione autoctona diventata nel frattempo vecchia, stanca e numericamente inferiore.
Quindi la questione è come affrontare il grande problema che l'Europa sta vivendo. C'è da immaginare che i più sappiano come nessuna barriera eretta ai confini delle nazioni, tanto meno la presenza degli eserciti dotati di lacrimogeni o altri strumenti intimidatori, riusciranno a fermare la marea umana dei popoli affamati, spauriti e infreddoliti alla ricerca di un futuro migliore per le proprie famiglie. Quindi più di ogni altro aspetto, è preoccupante l'impotenza dei governi a cui stiamo assistendo incapaci di coordinarsi con le altre nazioni europee per tentare di trovare una soluzione di prospettiva.
Non è facile individuare formule miracolistiche, ma è altrettanto vero che di fronte a una globalizzazione che ha fallito l'obiettivo di dare sicurezze al mondo specialmente per mancanza di coesione di politiche comuni, è ora estremamente urgente rivedere un sistema politico che ha fallito nei fatti. Non basta pensare agli aspetti economico-finanziari perché hanno abbondantemente dimostrato la loro inconsistenza di fronte alle nuove condizioni sociali del globo, ma bisogna che i governi indichino soluzioni nell'ambito di tavoli comuni. Diversamente i risultati nefasti che ne conseguiranno saranno facilmente immaginabili!
Addì, 17 settembre 2015