La svolta nelle mani di Grasso
Nel Pd si sta consumando la resa dei conti tra la maggioranza renziana e la minoranza democrat prendendo a pretesto, ma non troppo, la riforma del Senato della Repubblica. In realtà le ragioni sono molto di più e non si limitano a coinvolgere anche la legge elettorale (l'Italicum) ma l'insieme della conduzione politica del partito. Le schermaglie non si risparmiano più fra i due contendenti, in particolare da parte degli ex ds, che sempre più manifestano fastidio per trovarsi in un partito a conduzione renziana che non riconoscono più sia nella forma sia nella sostanza. E i cosiddetti bersaniani, non nascondono il loro profondo disappunto ponendo quotidianamente alla maggioranza varie questioni rea di aver perduto il senso dell'appartenenza per aver sposato politiche di memoria berlusconiana.
Una storia, quella che si sta realizzando all'interno del partito democratico, che molto probabilmente dovrà, prima o poi, sfociare in una scissione stante le distanze incolmabili tra le due diverse politiche esistenti dentro il PD. Diversamente la minoranza democrat dovrà soccombere alla prepotenza del nuovo metodo del renzismo che non ci penserà neanche un attimo per sbarazzarsi dello scomodo inquilino che per storia e mentalità nulla ha a che vedere con i moderni rottamatori. È evidente che stanno già lavorando per assicurare la esclusione della minoranza dalle liste alle prossime elezioni del parlamento nazionale. E in questo modo il Pd completerà la sua mutazione genetica diventando il partito della nazione.
Qualora davvero ciò dovesse verificarsi si aggiungerebbero altre preoccupazioni dovute al nuovo assetto istituzionale e alla nuova legge elettorale che poTrebbero dare avvio a una fase autoritaria nel Paese per l'eccessivo potere riposto nelle mani di un solo uomo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, di qualsiasi parte politica facesse parte. C'è quindi da sperare che accanto a quei partiti (ncd e fi) che si sono pentiti di aver votato l'Italicum ci possa essere una presa di coscienza anche da parte di altri come la minoranza democrat per cambiare quella brutta legge, antidemocratica e che non consente ancora una volta agli elettori di scegliere i loro rappresentanti al parlamento. Lo vedremo nei prossimi giorni se sarà possibile fare una svolta positiva sulla base della posizione che assumerà il Presidente del Senato che pare essere l'ultimo baluardo per recuperare una situazione che potrebbe diventare pericolosa per il Paese.
Addì, 22 settembre 2015