LE BUGIE SULLA PC
Possiamo tirare un sospiro di sollievo, ora che Serracchiani ha tranquillizzato tutto il mondo della protezione civile assicurando che rimarrà regionale e autonoma? Penso che no, che non dobbiamo esserlo affatto! La Presidente subito dopo queste affermazioni si contraddice dicendo che la testa della pc è a Roma ammettendo di fatto che quella regionale è solo una mera esecutrice. E dimentica altresì di ricordare che anche quando era materia concorrente con lo Stato, i Prefetti hanno sempre cercato di governare le emergenze a prescindere dal ruolo della pc regionale.Tanto è vero che la Regione ha cercato con un protocollo d'intesa tante volto disatteso, di normare i rapporti tra prefettura e Regione. Basti ricordare come nel 2002 il Prefetto di Pordenone realizzò una sala operativa disconoscendo quella di Palmanova. Oltretutto non si capisce perché l'attuale assessore, su ordine di Serracchiani, voglia a tutti i costi modificare la LR 64/86 in particolare il ruolo operativo centrale dell'art 9, esponendo alla censura dello Stato la sua nuova formulazione che oggi permette alla pc di operare anche in vista di un rischio di emergenza. Quindi gli interventi di prevenzione urgente di messa in sicurezza del territorio che negli anni si sono dimostrati particolarmente efficaci, non si potranno più fare. Cosi per l'alluvione del 31 ottobre 2010 quando in Veneto con 400 mm di pioggia ci furono danni per più di un miliardo di euro e in FVG, nella zona del Livenza gli oltre 950 mm di pioggia non crearono danni significativi proprio per gli interventi effettuati nel passato sul territorio in virtù della prevenzione urgente. Ed anche nel dicembre 2013 e nel gennaio 2014 non ci furono danni significativi appunto in funzione dei lavori fatti nel passato (2003 in avanti). Insomma, viste le modifiche del titolo V della Costituzione e la voglia ostinata di cambiare la LR 64/86 da parte del governo regionale, legge che ha permesso la ricostruzione del territorio a seguito delle numerose calamità naturali intervenute dal 2002 al 2009, dimostra la volontà concreta di assecondare il potere centrale. È chiaro che con questa linea si vuole azzerare nei fatti ciò che di buono è stato fatto nel passato. Il risultato è che ora non si fa più alcunché di significativo visti i numerosi dissesti idrogeologici ancora presenti sul territorio che non trovano più l'intervento concreto della protezione civile. Infine, non è possibile sottacere il fatto che la Presidente garantisce che la protezione civile non ha colore politico e va tenuta fuori! Tanto che come primo atto ha cambiato il direttore tecnico con uno iscritto al Pd nonché Sindaco, appunto perché la pc non ha colore politico!!
Addì, 25 ottobre 2015