TANTA CONFUSIONE
Nello scenario politico nazionale c'è un gran fermento dei vari partiti che fa emergere prevalentemente solo tanta irrequietezza. Sia a destra che a sinistra, sempre che la classificazione di queste due parti sia ancora di attualità, i partiti si frammentano e si ricompongono. Il Pdl si è decomposto, Forza Italia si è frazionata con la fuoriuscita del gruppo Verdini e di Fitto ed entrambi hanno dato vita al loro partitino, come pure il Pd non si è fatto mancare una micro scissione, ma solo per ora, che ha prodotto il varo della Sinistra italiana. Anche Grillini e Leghisti hanno subito emorragie con gruppetti di parlamentari che hanno migrato in altri raggruppamenti.
Tutto ciò a conferma che c'è del nervosismo generalizzato nei partiti che non fa bene alla governabilità come neanche all'opposizione che aspira a diventare forza di governo. Si aggiungono poi le situazioni interne al partito di governo dove è iniziata una mutazione genetica che non si capisce ancora dove porterà il Pd nonostante talune scelte politiche facciano pensare a un posizionamento diverso dal centro sinistra. Lo si vedrà prossimamente, quando sarà il momento della resa dei conti finale sia all'interno del Pd sia in quei cespugli che per il momento lo corroborano. Anche la manifestazione del centrodestra di ieri a Bologna che ha coniato lo slogan “uniti per farcela”, non convince granché pur avendo espresso qualche novità politica che va oltre al principale obiettivo della riunificazione di quell'area.
Si è infatti parlato a chi ha incubi notturni da scacciare, all'Italia “umile, semplice e laboriosa per puntare ad avere città aperte, serene, accoglienti e sicure”. Una proposta che punta ad essere rassicurante a partire dalle paure che attraversano il corpo sociale. Tutto bene sul piano della idea progettuale, ma non convincente per la notevole distanza fra le diverse forze politiche del nuovo centrodestra, a partire dal fatto che la Lega non é assolutamente europeista e Forza Italia invece, lo è eccome! Solo questa condizione non convince sulla capacità di questi partiti avere un collante tale da poter diventare forza di governo. Quindi, con una prospettiva non positiva o quanto meno incapace di dare garanzie all'elettorato che già oggi guarda con forte sospetto le rappresentanze partitiche e decidono di astenersi dal voto in misura consistente. Insomma pare di capire che allo stato attuale prevalga più la confusione al bisogno impellente di rassicurare i cittadini che cercano fiducia per un mondo del lavoro che dia prospettive di sviluppo economico. Oggi, invece, sembra che su tutto prevalga la propaganda alla concretezza.
Così facendo, il mondo della politica sarà sempre più marginalizzato perchè sempre più incapace di trovare condizioni di progettualità credibili e di affidabile governabilità del Paese. Quanto detto non è altro che un cantiere aperto che attende l'evolversi dei comportamenti politici per seguirne gli andamenti, esaminarli e vederne pregi e difetti.