Un Pd senza pudore
Ci troviamo di fronte a un Pd che non solo sta mutando la sua essenza senza far capire dove vuole approdare ma anche a un partito bifronte sia nei comportamenti etici che morali. E ben poco valgono le parole di rassicurare i suoi elettori ed iscritti da parte dei dirigenti nazionali come fa, Serracchiani. La realtà dei fatti è oramai sotto gli occhi di tutti.
Basti vedere le inchieste, scandali e flop delle giunta guidate dal Pd che sono una peggio dell'altra, dalla Campania di De Luca passando per il Piemonte di Chiamparino fino alla Sicilia di Crocetta: solo buchi di bilancio e grane giudiziarie. Ma fermiamoci a questi casi perché l'elenco sarebbe molto più lungo.
In tutte queste vicende balza agli occhi il comportamento incoerente del Pd che sulla base degli opportunismi del momento, decide di volta in volta se tutelare o meno l'indagato di turno. In certi casi lo si dimette dalla carica istituzionale che ricopre, in altri fa finta di niente pur di mantenerlo in attività e, in altri ancora, viene indicato al pubblico ludibrio perché il popolo pieddino vuole essere nutrito con un po di sangue. Insomma un partito bifronte che delle regole che si è dato con il codice deontologico se ne fa un baffo! O meglio viene applicato e disapplicato ad personam. E di fronte a queste vicende che colpiscono molti dirigenti Pd, parlamentari, membri del governo, vertici istituzionali regionali e locali, a seconda della bisogna, il suo leader Maximo si pronuncia dispensando pareri dettati dall'interesse del soggetto interessato dalle indagini giudiziarie. O, peggio, si trincera dietro a un tollerante silenzio per non sporcare la sua immagine e la sua oratoria convincente anche correndo il rischio di passare come l'opportunista politico del momento.
Fatto sta che tali comportamenti ondivaghi e privi di garanzia denotano come prevalgano sempre e solo gli interessi del momento. I rottamatori non solo dimostrano di non essere all'altezza del compito ma di aver dato vita a un Pd senza pudore!
Addì, 12 novembre 2015